Riportiamo di seguito il messaggio pubblicato sui facebook dalla sindaca di San Ferdinando di Puglia, Arianna Camporeale, in riferimento alle dimissioni del presidente del consiglio comunale ofantino Andrea Patruno:
«Ho appreso delle dimissioni di Andrea Patruno dal ruolo di presidente del Consiglio comunale di San Ferdinando di Puglia quando mi è arrivata la sua lettera protocollata.
E ciò è accaduto nella mattinata di martedì. Venerdì pomeriggio, però, solo 3 giorni prima, Andrea Patruno ha regolarmente partecipato ad una riunione di maggioranza, senza accennare minimamente alla decisione che poi avrebbe formalizzato qualche ora dopo.
Sono stupita? Certamente. Mi sarei aspettata una cortesia umana, prima ancora che politico-amministrativa, più consona a quei legami che ci hanno visto vincere le elezioni comunali 15 mesi fa, e che hanno animato fin qui l’azione amministrativa.
Nella lettera di dimissioni di Patruno, si legge che le cause sarebbero state rese note nel corso del prossimo Consiglio comunale. E invece in queste ore si stanno riempiendo pagine di giornali online e cartacei per parlare in modo unilaterale, talvolta riferendo inesattezze o versioni soggettive e incomplete.
Un’interpretazione politica di un ruolo che è per sua natura istituzionale. Il presidente del Consiglio comunale non è un componente dell’Esecutivo, non fa parte della Giunta e non ne ha le prerogative.
Si lamenta scarsa condivisione. Ma si omette di precisare che in un’amministrazione che è costretta a correre per esigenze contingenti e per scelta, il presupposto per la condivisione è la presenza. Chi c’è ed è titolato non ha bisogno di spiegazioni su quel che accade in un’amministrazione, ma conosce quel che succede, perché lo vive e ne determina i percorsi. Saltuarie sortite, presenze sporadiche e occasionali costringerebbero a riassunti delle puntate precedenti che non sempre è possibile offrire.
E continuando a parlare di condivisione, ricordo a me stessa che la delega democratica copiosamente ottenuta alle urne nel 2022 è una responsabilità che ogni giorno, con la maggioranza che mi sostiene, mi sforzo di tradurre in atti, interventi mirati a soddisfare le esigenze della comunità. I cui interessi sono gli unici a cui pensare.
E devo ricordare o comunque sottolineare come dall’inizio di questa avventura, e già prima in campagna elettorale, l’amico Andrea Patruno si sia fatto interprete di proposte di delocalizzazione della discussione strategica, da demandare, si diceva, ad una “cabina di regia”. Insomma, un circolo di saggi che avrebbe dovuto pronunciarsi preliminarmente sui temi amministrativi da sottoporre agli amministratori. E oggi leggo che mi si accusa di attuare il “meno siamo, meglio stiamo”.
No. Proprio perché ho detto no a quella logica elitaria di discussione, legata a vecchi e datati, nonché superati retaggi politici, che oggi annoto e prendo atto del malcontento di Patruno.
Oggi come ieri, ribadisco che la discussione è sempre aperta. E la partecipazione venerdì scorso alla riunione della maggioranza, ne è la prova.
E oggi come ieri ribadisco che mai accetterò di essere eterodiretta da chi evidentemente ha pensato che questo sindaco e i componenti di questa amministrazione fossero bambini da accompagnare per mano. Non lo sono io e non lo sono i miei assessori e consiglieri. Agiamo, consapevoli che si possa sbagliare, ma sempre con la nostra testa, secondo le nostre convinzioni, la nostra visione e la discussione interna aperta e democratica.
Ieri, commentando le dimissioni di Patruno senza conoscerne le ragioni, l’ho ringraziato per il lavoro svolto sin qui.
Oggi, leggendo anticipazioni mediatiche delle cause delle dimissioni, lo ringrazio un’altra volta. Per averle presentate».