Ieri, la conferenza dei servizi ha approvato definitivamente il Piano sociale di Zona 2022-24, il programma di interventi sociali per l’ambito territoriale “Tavoliere meridionale”. Presenti, i rappresentanti tecnici e politici di Asl, Regione Puglia e dei comuni interessati: San Ferdinando di Puglia (capofila), Margherita di Savoia e Trinitapoli.

Si tratta di un percorso di programmazione avviato ad ottobre 2022, passato anche attraverso il Consiglio comunale. Sono state valutate le strategie fin qui attuate, approfondendo situazioni di bisogno, per condividere nuovi interventi. Diverse, le aree in oggetto: prima infanzia, minori e famiglie, violenza e maltrattamento; contrasto alla povertà ed inclusione sociale; anziani, disabili e non autosufficienti. Il post-pandemia ha restituito negli ultimi anni un mutato scenario sociale anche nei 3 comuni del “Tavoliere meridionale”, ad aggiungersi ai trend già preventivati: invecchiamento della popolazione, aumento dell’immigrazione, denatalità e sfaldamento dei nuclei familiari, precarietà del lavoro.

«La triennalità del Psz approvato ieri è stata orientata verso 2 obiettivi principali – osserva l’assessora alle Politiche sociali di San Ferdinando, Cinzia Petrignano – : la ricomposizione di quanto emerso in questi anni per meglio programmare il futuro e la sistemizzazione dei servizi per semplificarne l’accesso ai cittadini. Per farlo, serve migliorare l’utilizzo delle risorse a disposizione, ma anche rafforzare la rete territoriale per coinvolgere gli utenti finali, potenziando la loro possibilità di accedere a risorse e servizi».

«Abbiamo confermato tutti i servizi già assicurati alla comunità nei Piani precedenti – assicura la sindaca Arianna Camporeale – , facendo particolare attenzione alle fasce fragili, ai minori in carico ai Servizi sociali (attraverso l’Assistenza Domiciliare Educativa e quella specialistica), oltre che ad anziani e disabili (Sad e Adi). Accanto all’Ade, quest’anno siamo riusciti ad aggiungere il progetto “Pippi” con fondi Pnrr: servirà a creare un’alternativa alla istituzionalizzazione dei minori. In sede di conferenza abbiamo sottolineato la necessità di incrementare risorse su servizi essenziali quali Sad, Adi e Ade, proprio in relazione alle crescenti esigenze del territorio».