Il testo integrale delle disposizioni di S.E. Mons. Leonardo D’Ascenzo, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, contenute in una comunicazione alla Chiesa diocesana, a seguito del nuovo DCPM del 3 novembre 2020:

«Carissimi, a motivo della delicata situazione epidemiologica e della conseguente difficoltà di gestione dell’emergenza sanitaria e tenuto conto del nuovo DPCM del 3 novembre 2020 che prevede misure ancor più stringenti e rigorose per contrastare la diffusione dei contagi da Covid-19, dispongo la sospensione degli incontri in presenza

  • riguardanti la catechesi per l’iniziazione cristiana,
  • relativi ai percorsi formativi degli adolescenti, dei giovani e degli adulti, proposti dalle parrocchie, dalle associazioni e dai movimenti,
  • del clero, a carattere spirituale e formativo,
  • degli organismi di partecipazione a livello diocesano, zonale, parrocchiale e confraternale,

fino al 3 dicembre p.v.

Le celebrazioni eucaristiche e le altre funzioni liturgiche rimangono consentite secondo il protocollo del 7 maggio u.s., successivamente aggiornato e ampiamente collaudato in questi mesi nelle nostre assemblee liturgiche. Pertanto i fanciulli e i ragazzi, frequentanti i percorsi formativi delle nostre parrocchie, siano invitati a proseguire il loro itinerario di iniziazione alla fede cristiana mediante la partecipazione alle funzioni liturgiche.

Inoltre, incoraggio i parroci, i catechisti e gli educatori a non rinunciare alla loro missione educativa, continuando ad accompagnare i ragazzi e le loro famiglie mediante l’utilizzo, dove possibile, dei moderni mezzi di comunicazione (social network, piattaforme web per meeting, ecc.) adottati in questi ultimi tempi, espressione di una preziosa creatività digitale messa al servizio della buona causa del Vangelo della gioia che riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù (cfr Evangelii gaudium, 1).

Il provvedimento in oggetto esprime l’impegno anche della nostra comunità ecclesiale a fare la propria parte in una fase critica per la nostra società.

Auspico che sentimenti di prossimità e solidarietà si facciano predominanti nei cuori ed effettivi nelle opere per alleviare il disagio di tanti in questa fase, primi fra tutti i piccoli che non potranno vivere la loro esperienza scolastica e catechetica nella forma ordinaria e consueta.

La viva esortazione ad una “Chiesa povera per i poveri” si faccia stile e impegno nell’ottica di una condivisione piena e responsabile dei problemi e delle criticità emergenti ancor più in questa fase nella nostra comunità, specie da parte dei più fragili e indigenti.

Affidando al Signore, mediante l’intercessione della Vergine Maria, la rinnovata speranza di superare la crisi attuale e di edificare un futuro più promettente, vi saluto con affetto di padre».