Se fosse una giornata di dicembre o gennaio, le temperature e la neve caduta questa mattina sulla Puglia, sarebbe una bella cornice ad un inverno rigido. Il problema, invece, è che ci troviamo da qualche giorno in primavera e questa improvvisa discesa delle temperature sino agli 0 gradi è una nuova tegola che si abbatte sulla già precaria situazione in particolare dell’agricoltura. Uno strano risveglio stamattina per i pugliesi, dunque, con fiocchi di neve che specialmente nel barese, nord barese e nel foggiano, hanno imbiancato il panorama già più spettrale del solito a causa delle norme stringenti per l’emergenza Coronavirus. Ed allora a Bari una forte nevicata ha imbiancato completamente anche il lungomare. Ma il bianco non ha risparmiato neanche Polignano e Monopoli. Tanta neve anche nel foggiano non solo sui monti dauni con una spolverata di bianco anche a San Giovanni Rotondo ma fiocchi anche a Cerignola. Nevicata che non ha risparmiato San Ferdinando. Imbiancate anche le campagne del nord barese con la murgia nuovamente protagonista. Secondo le previsioni del tempo, la situazione dovrebbe migliorare in serata. Le temperature minime, anche lungo la costa, restano tra 1 e 3 gradi. Stessa situazione si ripeterà domani, mercoledì 25 marzo, mentre giovedì spazio a piogge e temporali.

Il maltempo di questo inizio primavera, è alla base delle nuove difficoltà riscontrate dall’agricoltura e non si è fatta attendere la denuncia di Coldiretti Puglia che parla della convivenza di gelate e nevischio con una perdurante siccità. A repentaglio ci sono grano, mandorli, ciliegi e albicocchi oltre alle verdure in campo. «In Puglia fino a 48 ore fa si registravano anche 23 gradi – spiegano da Coldiretti – lo sbalzo termico ha ripercussioni gravi sulle colture in atto, mentre il maltempo non allevia minimamente il problema della siccità con 143 milioni di metri cubi d’acqua negli invasi foggiani, secondo i dati aggiornati ad oggi del Consorzio di Bonifica della Capitanata».

E’ allarme freddo e gelo nelle campagne dopo un inverno che si è classificato in Italia come il secondo più caldo dal 1800 a livello climatologico facendo registrare una temperatura addirittura superiore di 2,03 gradi rispetto alla media di riferimento. L’agricoltura pugliese per effetto dei cambiamenti climatici – conclude Coldiretti Puglia – ha perso più di 3 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola, strutture e infrastrutture rurali.