«Chi e perché ha ucciso Aldo Moro». Un quesito che racchiude uno dei capisaldi della storia italiana che in particolare ha influenzato il corso degli eventi durante la Prima Repubblica. Un quesito che è diventato il titolo dei convegni presentati in tutta Italia dall’onorevole Gero Grassi, componente delle Commissione Parlamentare d’Inchiesta “Moro 2”, con l’obbiettivo di diffondere fra i cittadini le informazioni che a piccoli passi stanno emergendo su una delle pagine più buie e misteriose della storia repubblicana, in modo da fare chiarezza sulla morte di un uomo che ha servito fedelmente lo Stato. L’incontro sarà tenuto a San Ferdinando di Puglia il prossimo 29 ottobre alle 17.45 presso il centro culturale polivalente in piazza della Costituzione. L’onorevole Grassi ricostruirà attraverso i Documenti di Stato e gli Atti della Commissione Parlamentare la vicenda dello statista, Presidente della Democrazia Cristiana, rapito la mattina del 16 marzo 1978 in via Mario Fari e ucciso il 9 maggio dello stesso anno per mano dello Stato e delle Brigate Rosse. Al termine della conferenza, alle ore 20, ci sarà l’inaugurazione della sede del Centro Studi Aldo Moro in via XXIV Maggio.

Il rapimento di Moro, lo ricordiamo, costò la vita a 5 componenti della sua scorta che lo stavano accompagnando in Parlamento dove lui sedeva in qualità di Deputato: i due Carabinieri che viaggiavano sulla Fiat 130 blu con Moro, l’autista Domenico Ricci e il Maresciallo Oreste Leonardi capo della scorta, e il Vicebrigadiere Francesco Zizzi con i due Agenti di Polizia Giulio Rivera e Raffaele Iozzino. Il corpo di Moro fu ritrovato senza vita, esattamente 55 giorni dopo il suo rapimento, nel cofano di una Renault 4 rossa in un punto simbolico: in via Caetani, cioè a metà strada fra via delle Botteghe Oscure e la Piazza del Gesù, cioè fra la sede del Partito Comunista Italiano e la sede della Democrazia Cristiana.