Intercettare i bisogni ed intervenire tempestivamente direttamente sul territorio senza passare magari dai Pronto Soccorso spesso oberati proprio di casi non gravi. E’ un primo passo deciso verso la cosiddetta sanità di prossimità quello avviato dalla ASL BT grazie ad un corso di formazione, particolarmente qualificante, che formerà 126 nuovi infermieri di famiglia o di comunità, già al lavoro nelle strutture provinciali.

Il corso di formazione, avviato venerdì scorso e da 220 ore tra lezioni in aula e parte pratica, nasce da un protocollo d’intesa nato tra ASL BT e OPI BAT con l’obiettivo di garantire cure più accessibili e personalizzate nel contesto quotidiano con particolare attenzione alle famiglie, agli anziani, ai malati cronici e alle comunità vulnerabili. Un corso riconosciuto con importanti crediti ECM ed i cui partecipanti si sono iscritti dopo un avviso pubblico. La frequenza, hanno ribadito dalla ASL BT, sarà extra orario lavorativo.

Tra le sue principali attività rientrano, ad esempio, l’accesso ai servizi o la telemedicina e, più in generale, la prevenzione, l’educazione sanitaria, il monitoraggio delle condizioni di salute e il supporto nella gestione delle terapie. Un professionista chiave per rafforzare l’assistenza territoriale e promuovere il benessere dei cittadini che sarà inserito nella organizzazione delle Case di Comunità che saranno 9 in tutta la provincia con lavori già avviati a Spinazzola, Bisceglie e Canosa mentre avvio previsto a breve tra Trani e Trinitapoli.

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