
«Sulle procedure di gare d’appalto sarebbe gravissimo che la parte politica si esprimesse indicandone le modalità». La sindaca di San Ferdinando di Puglia, Arianna Camporeale, replica così alla richiesta di 3 consiglieri di minoranza (Salvatore Puttilli, Teresa Cramarossa e Riccarda Scaringi) che hanno presentato un’autoconvocazione consiliare per discutere se preferire le procedure “aperte” a quelle “negoziate”.
«Il Testo unico degli Enti locali – ricorda la sindaca – separa nettamente i compiti e le prerogative di Giunta e Consiglio comunale da quelli gestionali che spettano ai dirigenti comunali: la parte politica dà l’indirizzo, ma come realizzarlo spetta alla parte tecnica». L’individuazione delle modalità di scelta del contraente o della procedura di evidenza pubblica più idonea agli scopi perseguiti non rientra nelle competenze della Giunta o del Consiglio comunale (articolo 107 del Tuel, il decreto legislativo 267/2000). Insomma, è chiara la separazione fra l’attività politica e gestionale, spettando le scelte fondamentali nella politica dell’Ente ai primi, e competendo ai secondi la gestione tecnico-finanziaria-contabile e l’assunzione di tutti i provvedimenti amministrativi o atti di diritto privato necessari a conseguire gli obiettivi stabiliti dagli organi di indirizzo.
«Se Giunta e Consiglio entrassero nel merito delle questioni gestionali – conclude la sindaca Camporeale – si configurerebbe un illecito amministrativo. E noi non ne commetteremo. Stupisce che queste strade, profondamente errate, siano indicate tra gli altri da chi era candidata sindaca e da chi per 2 volte è stato sindaco della città e sono certa non abbia inteso mai valicare il limite tra indirizzo e gestione».