Le famiglie italiane aumentano ma sono sempre più piccole: al 31 dicembre 2019, il 99,4% dei 59.641.488 residenti in Italia vive in famiglia, mentre sono sono 382.067 le persone che abitano in ospizi, istituti di cura e altre residenze collettive.

La fotografia la scatta l’Istat con l’ultimo Censimento permanente della popolazione 2018-2019. Rispetto al Censimento del 2011, in linea con l’andamento negli ultimi decenni, le famiglie sono aumentate di 1.239.356 unità (+5%), passando da 24.611.766 a 25.851.122; considerando gli ultimi 50 anni, l’aumento è di quasi 10 milioni (15.981.177 nel 1971) ma il numero medio di componenti scende da 3,35 del 1971 a 2,29 e diminuiscono notevolmente le famiglie numerose tanto che mentre nel 1971 le famiglie formate da cinque componenti o più erano 3.437.440 e rappresentavano il 21,5% del totale delle famiglie, oggi se ne contano solo 1.318.804 e costituiscono poco più del 5% delle famiglie censite. Crescono al tempo stesso le famiglie unipersonali, pari a 9.073.852 nel 2019, il 35,1% del totale contro il 12,9% del 1971. In altri termini, vive da solo circa il 15% delle persone in Italia.

Il maggiore incremento di famiglie unipersonali si registra nelle regioni del Centro (+21%), dove il peso relativo di queste famiglie è passato dal 10,9% del 1971 al 37,1%, mentre il Nord-ovest conferma il suo primato: le famiglie composte da una sola persona salgono al 37,7% dal 16,0% del 1971.

Il censimento dell’Istat rivela inoltre che risiede al nord più della metà delle famiglie di soli stranieri: le famiglie con almeno un componente straniero censite nel 2019, infatti, ammontano a 2.416.717. Il 32,6% è costituito da famiglie unipersonali, il 19,5% ha due componenti, il 18% ne ha tre mentre sono il 29,9% quelle che ne hanno quattro o più. Nel 57% dei casi risiedono nel Nord Italia, in particolare nel Nord-ovest, nel 25% vivono nell’Italia centrale mentre il 13% e il 5% sono insediate rispettivamente nel Sud e nelle Isole.

Le famiglie italiane sono più “piccole” anche nelle regioni del Sud, dove sono storicamente più numerose: il numero dei componenti si attesta infatti a 2,5 ma erano 3,75 nei primi anni Settanta e 2,92 all’inizio del nuovo millennio. Complessivamente in Italia più di una famiglia su tre (35,1%) è formata da una sola persona, il 27,1% da due componenti, il 18,5% da tre persone. Le famiglie costituite da quattro componenti sono il 14,2%, quelle da cinque sono il 3,7% mentre le famiglie numerose (6 o più componenti) rappresentano l’1,4% del totale. Le famiglie unipersonali sono maggiormente diffuse in Liguria, Valle D’Aosta (più di quattro famiglie su 10) e nel Lazio (39,3%); in Puglia e in Campania, invece, sono meno di tre su 10. Le quote più alte di famiglie con due componenti si registrano nelle regioni del Nord Italia, tra cui spiccano il Piemonte con il 29,7% e il Friuli-Venezia Giulia con il 29,1%. Le regioni del Sud, le due Isole maggiori e il Lazio presentano valori inferiori alla media nazionale. Le famiglie più numerose vivono in Campania (2,63 componenti) e in Puglia (2,47), quelle con il numero medio di componenti più basso in Liguria (1,99).

Passando alle città, le famiglie formate da single sono maggiormente rappresentate a Trieste, dove costituiscono quasi la metà del totale (il 47,2%), a Genova (il 45,6%) e a Savona (il 45,4 %) mentre agli ultimi posti figurano la Bat (23,5%) e Napoli (24,8%). La distribuzione territoriale delle famiglie numerose (6 o più componenti) fa registrare i valori più alti a Napoli (2,9%) e Prato (2,5%); il valore minimo si raggiunge a Trieste (0,6% del totale famiglie).