L’ordinanza firmata dal ministro Roberto Speranza che chiude le discoteche e le sale da ballo sino al 7 settembre non si applica per eventi privati come matrimoni, cresime, comunioni e cerimonie simili.

Lo sostiene Assoeventi che riporta la risposta arrivata ieri sera dal ministero della Salute alla richiesta di chiarimenti dell’associazione nazionale. Assoeventi chiedeva se l’ordinanza dovesse essere applicata anche agli eventi privati in calendario, come i matrimoni, cresime e cerimonie varie.

Dal ministero hanno risposto che l’ordinanza non disciplina le manifestazioni di carattere privato che sono destinate a soggetti determinati e scelti sulla base di legami personali, di amicizia o parentela, manifestazioni per le quali non essendo consentito l’accesso indiscriminato del pubblico non valgono le restrizioni previste nella medesima ordinanza.

«Sono quindi esclusi dall’ambito di applicazione della citata ordinanza – si legge nella risposta ministeriale riportata da Assoeventi – i matrimoni, le cresime, le comunioni ed altre cerimonie e occasioni di tale tipologia, per le quali non esiste un accesso indiscriminato del pubblico, restando ferme, con evidenza, le prescrizioni del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 agosto 2020, relative al divieto di assembramento e alle misure di igiene ivi previste».