Sei condanne per complessivi 44 anni e 11 mesi di reclusione – con pene oscillanti da 5 a oltre 9 anni – sono state inflitte dal gup Alessandra De Magistris del Tribunale di Milano nel processo abbreviato a 6 pugliesi provenienti dal Gargano ma anche da San Ferdinando, Canosa e Barletta accusati di un assalto milionario vicino a Milano dell’ottobre 2016 a due furgoni blindati che trasportavano gioielli Bulgari per un valore di 4 milioni. Il blitz con sette arresti della Polizia ci fu a gennaio del 2019. La scelta difensiva di giudizio abbreviato ha comportato lo sconto di un terzo della pena; il pm milanese aveva chiesto la condanna dei 7 imputati a 8 anni e 8 mesi a testa. La difesa ha preannunciato appello contro il verdetto di primo grado.

La pena più alta – 9 anni e 2 mesi – è stata inflitta al mattinatese Antonio Quitadamo, 44 anni, detto «Baffino»; 8 anni e 4 mesi la pena per il compaesano Francesco Scirpoli di 38 anni; inflitti 8 anni e 2 mesi al manfredoniano Catello Lista di 43 anni; condanna a 7 anni e 4 mesi poi per Francesco Mavellia, 43 anni di San Ferdinando di Puglia; 6 anni e 10 mesi al canosino Raffaele D’Assisti di trent’anni; e 5 anni e un mese sono stati inflitti al barlettano Carmine Valerio di 42 anni. Il collegio difensivo – gli avvocati Arema, Salvemini, Marino, Decesare e Pirelli – sollecitava l’assoluzione e in subordine condanne ridotte. Il blitz della Polizia scattò il 23 gennaio del 2019 con l’esecuzione di 7 ordinanze cautelari firmate dal gip di Milano ed eseguite dalle squadre mobili di Milano e Foggia sull’asse Gargano-Cerignola-Bat. Le accuse contestate vanno da rapina aggravata a porto illegale di armi, sino a ricettazione e riciclaggio delle auto usate per il colpo milionario.

L’assalto avvenne il 15 ottobre del 2016 a Bollate, in provincia di Milano, in via La Cava sulla rampa d’accesso della strada provinciale Monza-Rho. Due furgoni dell’istituto portavalori «Ferrari, che erano da poco usciti dalla sede della società «Battistolli», erano stati bloccati da un commando composto da una mezza dozzina di banditi a volto coperto ed armati (l’accusa ritiene che i mattinatesi Scirpoli e Quitadamo fossero tra gli esecutori materiali), che agirono con tre auto.

L’attenzione della banda si soffermò su uno dei due portavalori, fu utilizzato un flessibile per creare un’apertura nel blindato e trafugare i plichi contenenti gioielli Bulgari per un ingente valore. I banditi abbandonarono sul luogo dell’assalto una delle auto e fuggirono con le altre due.

Dopo oltre due anni di indagini, arrivò la svolta con l’emissione delle 7 ordinanze cautelari nel gennaio di un anno fa; sei imputati hanno poi optato per il giudizio abbreviato.
Quitadamo e Scirpoli, entrambi di Mattinata, sono ritenuti affiliati ai Romito di Manfredonia, uno dei clan della mafia garganica in affari questa volta con la mafia cerignolana e quella ofantina della Bat.