Due soli nuovi casi negli ultimi 10 giorni, a confermare la costante discesa della curva epidemica anche nella Provincia Bat, oltre che nel resto della Puglia. Il calo dei contagi si accompagna in misura sempre maggiore all’aumento delle guarigioni: nei comuni di Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando i contagi sono stati completamente azzerati.

A Bisceglie è sceso a 20 il numero delle persone positive di cui sette sono pazienti dell’ex istituto ortfrenico dell’Opera Don Uva ricoverati nei reparti covid della struttura.

A Trani i guariti dal coronavirus sono saliti a sette ed anche le quindici persone positive attualmente in isolamento domiciliare sono avviate verso la negativizzazione. Solo due, al momento, i cittadini tranesi ricoverati all’ospedale di Bisceglie.

A Barletta non ci sono aggiornamenti rispetto ai sei casi positivi annunciati dal sindaco Cannito la scorsa settimana.

Migliora la situazione anche a Minervino Murge, dove il numero delle persone ancora infette è calato a 25: 16 sono ex ospiti della RSA Opere Pie Riunite Bilanzuoli, 4 sono operatori della stessa struttura ed altri 4 risultano parenti di dipendenti contagiati. Un solo caso è quindi esterno alla casa di riposo, l’ultimo ad essere stato rilevato.

Nella vicina Spinazzola, invece, si attende il nuovo tampone per gli unici due casi rimasti ancora aperti.

La progressiva contrazione dei contagi ha ovviamente riguardato anche Andria e Canosa, tra le città della Bat più colpite dal virus, oggi con meno di trenta casi a testa rispetto agli oltre sessanta rilevati durante il picco dell’epidemia.

Il calo costante dei nuovi casi di covid 19, con il contestuale aumento delle guarigioni, ha aperto un dibattito a Bisceglie sul destino da assegnare all’ospedale Vittorio Emanuele II. Sino a quando, si chiede il sindaco Angarano seguito a ruota da diversi consiglieri comunali, la struttura continuerà ad essere presidio covid di riferimento per l’intera provincia? L’esigenza manifestata dal primo cittadino è di riavere quanto prima operativo il Vittorio Emanuele II anche per tutte le patologie diverse dal covid 19. Angarano, inoltre, vorrebbe aprire un’interlocuzione con la Regione per assegnare all’ospedale la classificazione di presidio sanitario di primo livello. Un proposito, in verità, che mal si concilia con la sottrazione, già prevista dal piano del fabbisogno di personale della Asl, di quattro dirigenti medici destinati ad altri nosocomi del territorio.