«Son passati 5 anni dalla nascita della nostra squadra. 5 anni di vittorie, sconfitte, gioie, delusioni ma soprattutto 5 anni di infinita passione. C’è chi è arrivato e non è andato più via e c’è anche chi è stato con noi un solo giorno ed è scappato». E’ quanto si legge in una nota ufficiale dell’Italcarciofi San Ferdinando 1942, che oggi compie 5 anni dalla sua nascita. Un percorso fatto di successi, cadute, e tanta voglia di rialzarsi per inseguire un sogno, una vera passione.

«Si, perché non siamo perfetti, commettiamo tanti errori, ma una cosa è certa, mettiamo anima e corpo in quello che facciamo e chi entra anche per un solo giorno, lo percepisce.
Ci sono stati periodi difficili, come ad esempio il primo anno. 22 partite, 20 sconfitte, una vittoria ed un pareggio. Peró alla fine di ogni partita, un applauso dei tifosi ospiti ed una affermazione ricorrente: non meritate quel posto in classifica. E poi una domanda: come fate a correre così tanto per 60 minuti? La risposta era un sorriso, ma in cuor nostro sapevamo che quando si fa qualcosa per passione, la fatica non esiste. Questo aspetto ci ha accompagnati fino ad oggi. Noi non molliamo mai, e questo è risaputo. Soprattutto nei momenti difficili.

Nel secondo anno le cose sono andate decisamente meglio. Finale playoff con tue pullman di tifosi al seguito. Sconfitta amara, lacrime a fine partita, ma anche lì, eravamo felici. Stavamo crescendo. Terzo anno, il nostro anno. Una rosa competitiva e due attributi grossi quanto una casa. Mix perfetto per vincere tutto ció che si poteva vincere in una stagione difficile da dimenticare. Campionato, coppa Puglia e Coppa disciplina. A causa di poca organizzazione della LND che ci chiese di giocare la Supercoppa un mese dopo la fine del campionato, siamo stati costretti a non giocare. Pazienza.

Siamo al quarto anno. L’anno di Pablito, Jesus, Ivan, Antonio, Pepinho, Marco, Domenico, Livio, Domenico, Raffaele, Sergio… Pochissimi per una squadra di calcio a 5. Così pochi da non raggiungere neanche i 12 della lista, ma rabbiosi da far paura a chiunque. Girone d’andata 15 punti. Girone di ritorno da prima in classifica ed entusiasmo alle stelle.
Bel gioco, tanta tecnica, tanta rabbia agonistica e squadra compatta. Mix perfetto.

Siamo al quinto anno. Si dice che il buongiorno si veda dal mattino. Beh, questa stagione è iniziata con il terremoto ed è finita con la pandemia. Nel mezzo una parte di stagione fatta di alti e bassi, in cui non siamo stati capaci di esprimere il reale valore della squadra. Ma ci sta, una stagione storta può capitare. L’importante è non mollare mai e noi non lo faremo. Dobbiamo riscattare questa stagione per noi, per i nostri tifosi e per il nostro paese.

Non sappiamo dove, se a casa nostra o ancora fuori (o forse lo sappiamo), non sappiamo quando inizierà, ma sappiamo che l’anno prossimo sarà l’anno del riscatto.

Avanti tutta!».