Ore ed ore di filmati, intercettazioni e innumerevoli servizi di pedinamento ed osservazione dai quali sono emersi circa 300 episodi di assenteismo ad opera di Dirigenti Medici, infermieri professionali ed impiegati del ruolo tecnico ed amministrativo del Presidio Ospedaliero “Don Tonino Bello” di Molfetta. Sfiorano il paradosso i dettagli della complessa indagine svolta dalla Guardia di Finanza della Tenenza molfettese sotto la direzione del Sost. Proc. di Trani, dott.ssa Silvia Curione. Quasi due anni di investigazione, partite da segnalazioni anonime, che hanno portato a 13 ordinanze di cui 12 di custodia cautelare degli arresti domiciliari e 1 obbligo di dimora. In tutti gli indagati sono 30.

Furbetti del cartellino che nel corso del tempo si sono adoperati nel ricercare diversi modi per assentarsi dalla struttura ospedaliera per svolgere attività prettamente personali e non solo, intendendo in tal modo la propria concezione di attività lavorativa.

Diversi i casi rivelati dalle telecamere installare dalle Fiamme Gialle nei pressi dell’identificazione del badge e all’esterno dell’Ospedale di Molfetta. Medici che abbandonavano sistematicamente la struttura per svolgere l’attività professionale presso altri studi medici o per andare presso la propria abitazione per pranzare, riposare e tornare diverse ore dopo per registrare l’uscita. Due medici del 118 di Foggia che avevano coinvolto un terzo soggetto, di San Ferdinando di Puglia, che si recava a Molfetta ogni giorno per “beggiare” mentre loro erano ad un corso di formazione di Medici di base. Impiegati del ruolo amministrativo e tecnico che abusavano delle “uscite per servizio” per andare a fare la spesa. Ed ancora un impiegato, sindacalista, che per giustificare i propri ritardi o allontanamenti, presentava a posteriori falsi permessi sindacali. Addirittura, in un caso, una dipendente amministrativa si era fatta refertare una cefalea che le ha consentito di saltare il lavoro e recarsi a fare shopping in occasione di un “black friday”. Al valzer dei “furbetti” hanno partecipato anche i dipendenti dell’Ufficio Rivelazioni presenze e assenze, cioè colo che avrebbero dovuto controllare il rispetto dell’orario di lavoro di tutti gli altri dipendenti.

Oltre alle 13 ordinanze, saranno interrogati ulteriori indagati per i quali è stata richiesta la misura interdittiva della sospensione dal servizio. Le indagini proseguono per definire altre posizioni. I provvedimenti sono stati notificati a Molfetta, Giovinazzo, Bisceglie, Barletta e Foggia. Tra loro anche qualcuno che aveva notato le telecamere continuando comunque a trovare escamotage per allontanarsi dal luogo di lavoro.