In due anni, dall’inizio del 2017 alla fine del 2018, il Reddito di Dignità (ReD) pugliese ha raggiunto circa 32mila famiglie. Il 66% dei beneficiari è costituito da donne, il 34% da uomini, il 5% dei quali cittadini stranieri, per un investimento complessivo di circa 20-25 milioni di euro ogni anno. Sono alcuni dei dati presentati oggi dalla Regione Puglia che ha fatto un bilancio del primo biennio di attivazione del ReD. A tutti i componenti dei nuclei familiari destinatari della misura è stato sottoposto un Patto per l’inclusione sociale con più di diecimila tirocini attivati, progetti di sussidiarietà e lavori di comunità, attingendo dal Catalogo regionale delle opportunità di inserimento, unico nel suo genere in Italia, al quale hanno aderito enti pubblici, soggetti privati e imprese del terzo settore.
«Il senso futuro di ReD – ha detto l’assessore regionale al Welfare, Salvatore Ruggeri – è quello di continuare a intercettare pugliesi che hanno bisogno, nuove fasce di povertà a cui occorre pensare».