Il braccio di ferro continua. Un’udienza conclusa con il rinvio al 23 novembre, quando il comune di San Ferdinando di Puglia dovrà ripresentarsi al Tribunale di Foggia per cercare di mettere fine alla vicenda Sia. L’addendum di 740mila euro chiesto dall’azienda non è stato accettato e se la società si acconta anche della metà, al comune non importa nulla. La linea oltranzista era stata già annuncia e a quanto pare verrà mantenuta fino in fondo. Una fine a tutto questo dovrà per forza esserci e se dovesse andare male per il comune, si troverebbe a pagare non solo l’addendum per intero ma anche gli arretrati. Un’altra soluzione sarebbe la richiesta di risoluzione per danno del contratto da parte di Sia e la città rimarrebbe coi sacchi d’immondizia davanti ai portoni.

La società comunque ha scongiurato il pericolo fallimento in quanto con la firma dell’accordo con Trinitapoli, che pagherà un aumento di 320mila euro rispetto agli 800mila richiesti, il numero dei comuni che hanno accettato l’addendum sale al 60 percento, inceve al 40 percento sono le città che lo accetteranno. Fra queste solo San Ferdinando non vuole cedere. In questo modo la Sia andrà a sanare i debiti frutto di crediti vantati e conferimento dei rifiuti fuori dal proprio territorio. Di fatto quella del comune è una battaglia contro un’azienda di cui ne è proprietario all’11 percento in quanto, lo ricordiamo, la Sia è di proprietà del bacino Foggia 4 e quindi dei comuni che lo compongono.