Un sogno su tutti: incidere un album in modo da inserirsi nel mercato della musica. Lui è Domenico Capodivento, in arte Dodo Beatbox, un talento del territorio Ofantino che fra qualche anno non avrà bisogno di presentazioni. La sua città di provenienza è San Ferdinando di Puglia ed è da lì che tutto è nato esattamente 9 anni fa. La sua arte si chiama la Baetbox, come cita il suo pseudonimo, cioè la capacità di riprodurre i suoni degli strumenti con l’uso della bocca o della voce. In zona è quasi una novità. La sua specialità è il freestyle con le parole del dialetto della sua città. Dodo è un piccolo artista che a 18 anni già sta ricevendo un buon successo sul web. «Tutto è nato all’età di 11 anni, quando ho inziato a fare dei rumori con la bocca per gioco. Ho visto che avevo delle buone capacità e ho inziato a ricercare su Internet informazioni su questo tipo di musica. Da quel momento ho inziato a studiare sul serio. Ho scelto di utilizzare il dialetto per esprimermi al meglio e onorare le mie radici. Un esempio è il mio primo pezzo “M’arricorde” in cui metto in luce i miei ricordi e la nostalgia del passato».

Domenico nel suo piccolo palmares vanta già diverse esibizioni live in piazza e molte serata nei locali, non solo nella sua San Ferdinando. Il giovane artista a breve realizzerà un suo obbiettivo: suonare col famoso rapper italiano Fabri Fibra. Dodo ha già prodotto una ricca raccolta di freestyle, come quello fatto coi nomi dei propri fans, e di brani molto cliccati come “Do Ja Accsì”, “Oh a Ta”, “A Scol”, “Una Madre” e “Domenc è Fallout”. E proprio quest’ultimo brano rappresenta un momento importante della carriera del beatboxer. «In seguito ad alcuni problemi personali – ha continuato Capodivento – mi sono preso 4 mesi di pausa e qualcuno ha pensato che fossi sparito a causa del fallimento del mio percorso. Il brano è ironico e sta a indicare il mio ritorno». Dodo Beatbox è un artista un po’ unico dalle sue parti, un elemento si sta rivelando a suo favore anche se ci tiene a specificare che la sua è una passione e non una semplice moda. «La gente mi segue – ha concluso Dodo – e mi chiede come io faccia a comporre i miei pezzi. Io tengo sempre a specificare che non si tratta di una moda ma di una passione che va curata con pazienza e dedizione. Ho fatto anche delle sfide con ragazzi di altre città lontane da San Ferdinando ed è andata bene. Spero di riuscire a gareggiare anche quest’anno».