«La nostra è un’associazione di volontariato che si occupa dei diversamente abili e degli anziani. Di persone, cioè, che hanno bisogno di noi, delle nostre braccia e delle nostre gambe. Hanno bisogno di tutto». Ad affermalo è la responsabile dell’Unitalsi di San Ferdinando di Puglia, Lucrezia Bombini, che con altri volontari si impegna a donare conforto e aiuto a tanti ragazzi costretti su una sedia a rotelle o anziani soli. Per fare tutto, chiaramente, c’è bisogno di braccia pronte a dare il proprio sostegno concreto in una missione certamente non facile da compiere. La partita del cuore organizzata lo scorso 7 agosto aveva proprio questo scopo: diffondere il valore del volontariato e fare avvicinare nuovi volontari all’Unitalsi.

«Noi – ha continuato Bombini – siamo pronti a donare il nostro tempo. Vorremmo fare molto di più, però a volte non ci è possibile perché mancano i volontari, mancano le braccia e le gambe affinché si possa assistere i nostri amici. Molti credono che l’Unitalsi sia solo chiesa. Non è vero. Ma è da lì che nasce il nostro credo, la nostra spinta a donare. La nostra fonte è la Vergine Maria. Tutto avviene da lei». Un appello chiaro: il volontariato non conosce schieramenti religiosi né di alcun tipo e per fare cose buone ci vogliono le braccia. Il principio è semplice: ci sono persone in difficoltà che meritano un aiuto nello svolgimento della propria quotidianità. Il fondamento dell’Unitalsi è la Madonna di Lourdes come volle nel 1903 il giovane fondatore Giovanni Battista Tomassi che a 22 anni, costretto su una carrozzella a causa di una grave forma di artrite acuta e irreversibile, decise di suicidarsi davanti alla grotta della Vergine se non avesse ricevuto il miracolo della guarigione. Il miracolo non ricevette, ma non si uccise perché rimase colpito dalle cure amorevoli dei volontari nei confronti dei malati. Al rientro dal pellegrinaggio alla stazione della cittadina francese consegnò la pistola con cui avrebbe voluto suicidarsi e manifestò al vescovo monsignor Radini Tedeschi, direttore spirituale del pellegrinaggio, e al giovane sacerdote che lo accompagnava, don Angelo Roncalli (futuro papa Giovanni XXIII), l’intenzione di fondare un’associazione per il trasporto dei malati. Infatti Unitalsi è un acronimo che vuol dire: Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali. «Ogni anno – ha concluso la responsabile – ci rechiamo a Lourdes, dove tutto è cominciato, coi treni bianchi per fare visita alla Vergine Maria affinché possa di nuovo rigenerarci in modo da affrontare un nuovo anno coi nostri amici. Voglio ringraziare il presidente Giuseppe Russo – della squadra di calcio San Ferdinando 1942 che ha sostenuto la partita del cuore – che ha sposato questa causa. Voglio estendere l’invito a chi voglia donare un po’ del suo tempo a chi è nel bisogno. Entrate a fare parte della nostra grande famiglia. L’Unitalsi è una bella famiglia».