Riciclone sì, ma sommerso dai rifiuti. Questo è il paradosso denunciato dal sindaco di San Ferdinando di Puglia, Michele Lamacchia, in una conferenza stampa in cui ha puntato il dito contro la Sia, azienda partecipata che gestisce la raccolta dei rifiuti nei comuni del bacino Foggia 4. «La società igiene ambientale – ha affermato il primo cittadino – sta ricattando l’amministrazione comunale per indurla a firmare un aumento di 750mila euro ai costi stabiliti dal contratto stipulato nel 2012. Il comune non si è rifiutato di riformulare il contratto, ma semplicemente non vuole cedere a nessun ricatto, accentando delle condizioni imposte senza tener conto dei parametri previsti dalla legge. I rapporti con l’azienda si sono incrinati dopo 3 anni dalla stipulazione del contratto, cioè da maggio del 2016. La punta più alta del disservizio si è avuta lo scorso 11 agosto, quando in piena stagione estiva la Sia ha lasciato per strada i rifiuti».

A San Ferdinando, nonostante ci sia un livello di raccolta differenziata pari al 60 percento, c’è immondizia ovunque, inutile negarlo. Le zone colpite non sono soltanto quelle periferiche dove i sacchi dei rifiuti formano delle motagnette ammassate vicino ai muri, ma anche piazza della Costituzione e persino la gradinata della chiesa madre. «Il nostro non è un contratto a prestazione, ma un contratto di gestione che obbliga lo svolgimento costante dei propri impegni presi nel 2012», questo ha dichiarato Lamacchia: «a fronte di una presunta mancanza di personale da parte dell’azienda per svolgere il servizio di raccolta porta a porta». Intanto il sindaco ha scritto all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) e alla Procura di Foggia per: «denunciare l’interruzione di servizio e i ricatti subiti dall’amministrazione da parte della società igiene ambientale», ha concluso il primo cittadino. Inoltre, si apprende da fonti interne al comune che i Carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) nei giorni scorsi si siano recati al Palazzo di Città per acquisire della documentazione.