La posizione non cambia: il canone è di 1milione e 400mila euro, neanche 1centesimo di più. Il comune di San Ferdinando di Puglia non cede alle condizioni della Sia, azienda della nettezza urbana, che ha chiesto un addendum, cioè un aumento, di 740mila euro per svolgere un servizio: «Già abbondantemente pagato», secondo gli amministratori della città. Un braccio di ferro che ha portato i due enti davanti a un giudice del Tribunale di Foggia per decidere chi delle parti abbia ragione. La prima udienza dello scorso 29 settembre si è chiusa con un nulla di fatto ed è stato tutto rinviato al prossimo 28 ottobre e le intenzioni del comune sono di bissare il risultato.

San Ferdinando e l’azienda sono legate dal dicembre del 2012 e l’addendum richiesto è frutto di una crisi finanziaria che ha portato la Società igiene ambientale sull’orlo del fallimento. Tutto è nato così: negli anni passati grazie al 5° lotto, cioè la discarica, ancora fruibile la Sia raccoglieva anche l’immondizia dei comuni extra bacino. Con la chiusura del lotto perché colmo di rifiuti, a Cerignola si sarebbe dovuto aprire il 6° lotto, cioè un’altra discarica. L’attuale sindaco Franco Metta ha scelto di non aprirlo, utilizzando la cosa come bandiera da campagna elettorale del 2015 poi vinta, nonostante fosse anche il presidente della Sia. Questo ha causato non solo una perdita di guadagno, ma anche una maggiore spesa per conferire i rifiuti fuori dal bacino Foggia 4, cioè a Grottaglie.